sabato 31 marzo 2012

Autori che amo - 1 - Neil Gaiman

Sono sempre stata una che ama sognare. Sono sempre stata una che ama la mitologia, per imprinting: quando ero piccola, mio papà invece di raccontarmi "Cappuccetto rosso" mi raccontava l'Odissea... Adoro gli autori che scrivono (bene) libri fantasy che pescano a piene mani nell'immaginario collettivo, e che fanno fumetti appassionanti capaci tanto di trascinarti in mondi fantastici quanto di offrirti spunti di riflessione sulla vita quotidiana.
Neil Gaiman fa tutto questo, scrivendo libri e fumetti. Ha vinto tantissimi premi per le sue storie fantastiche, e in tutte queste storie si ritrovano elementi attinti dalla mitologia, da storia e leggende di popoli di tutto il mondo, e nello stesso tempo sentimenti, comportamenti, esperienze ed emozioni che potrebbero appartenere a un qualsiasi essere umano, uno qualsiasi di noi.

Ha creato lui stesso un immaginario popolato da tanti personaggi (come la famiglia degli Eterni - gli Endless - di cui vedete alcuni nell'immagine qui sopra) che ritroviamo in tante delle sue opere, come se fossero amici o conoscenti in cui capita di imbattersi di tanto in tanto, a volte quando meno te lo aspetti. Ti può capitare di apprezzarli o di trovarli insopportabili, di condividere i loro pensieri e comportamenti o di trovarti in disaccordo completo... ma raramente uno di loro ti lascerà indifferente, perché ognuno ha qualcosa di particolare e tocca corde che fanno risuonare (in modi che possono essere tanto armonici quanto dissonanti) qualcosa dentro di te.
Se volete conoscere di più i dettagli sulla vita di Gaiman (che, tra l'altro, secondo me è anche un tipo affascinante...) e le sue opere, vi invito a partire da Wikipedia; quello che interessa a me è offrirvi uno spunto che possa stuzzicare la vostra curiosità. Anche perché i suoi lavori sono talmente appassionanti, che togliervi il gusto della scoperta sarebbe un delitto...

giovedì 29 marzo 2012

ALL YOU NEED IS AMORE

 Poco fa rimuginavo su un possibile argomento per il nuovo post, e analizzando un po' quello che stavo provando... ops, eccolo qui: AMORE.
L'amore che senti per la persona che hai scelto come compagna della tua vita, per quella bestiolina così problematica che però riesce a tirare fuori la parte migliore di te, per la tua famiglia - magari tutt'altro che perfetta, ma che solo immaginare di perdere è il peggiore dei tuoi incubi. L'amore per quegli amici che magari stai vedendo poco, ma quando capita... è come se non fossero passati vent'anni dalle prime cavolate che si combinavano insieme; l'amore per quella piantina che scintillando al sole davanti alla finestra mette in mostra qualcosa che il più grande dei gioiellieri non riuscirebbe mai a replicare; l'amore quando vedi che le tue mani hanno creato qualcosa che non sembra certo chissaché, ma in cui hai messo il tuo impegno e la tua passione. L'amore quando canti a squarciagola una canzone che ti fa sentire vivo, non importa quanto sei stonato, importa solo quanto ti riempie di gioia. L'amore quando leggi le pagine di quello scrittore che sembra proprio stia parlando di te, col libro che ormai cade a pezzi da quanto te lo sei portato dietro e letto e riletto; l'amore quando litighi e urli e strepiti e piangi perché, cavolo, litigare era proprio l'ultima cosa che volevi - ma si sa, solo le persone che ami riescono a farti arrabbiare così tanto, con quelli di cui non te ne frega un accidente non litighi mai.
L'amore per il tuo Pennuto e il suo per te... uh caspita! QUANTO! amore, quando riesci a comunicarci: è così tanto che non sai più dove metterlo, tracima da tutte le parti e permea tutto quanto, ti ritrovi a dire "ti amo" e "ti voglio bene" a momenti anche al postino, da tanto che te ne senti pieno.
Oh sì... AMORE. Tanto amore, mi piace l'amore. Probabilmente sono un attimino in overdose... Pennuto, ne sai niente?
Che meraviglia... ce ne vorrebbe di più, per tutto questo pianeta. Auguro a tutti voi di sprofondare in un oceano d'amore; tanto, non preoccupatevi... ci si nuota benissimo!


martedì 27 marzo 2012

LO SPIRITO E LE MANI

Da un po' di tempo in qua, per compensare un'attività lavorativa molto "di testa" e concentrata sui numeri (coi quali, come dice il mio capufficio, non è che comunichi molto...), ho preso a dedicare il mio tempo libero a lavoretti di creatività manuale. Ho fatto diversi bijou con le perline, che poi ho iniziato ad alternare  a lavori di arte tessile - o a combinarli con essi. Ci sono diverse tecniche che mi piacciono: macramè (nodi), intrecci, uncinetto, tessitura, chiacchierino... una che mi ha davvero conquistato è la lavorazione del merletto a fuselli, detta anche "pizzo al tombolo". Si tratta di una tecnica antica tradizionale in molte regioni italiane, e anche in diversi paesi esteri; si realizza il pizzo intrecciando il filo avvolto sui "fuselli", bobine di legno o  altri materiali, che crea dei bellissimi disegni. E' un lavoro che richiede impegno e attenzione, ma porta a un notevole stato di concentrazione -  e poi il suono dei fuselli che si toccano tra loro è adorabile. Ad ogni modo, man mano che studiavo manuali e sperimentavo tecniche ho notato quanto in generale le attività tessili abbiano radici profonde nel nostro immaginario collettivo e linguaggio, tanto da essere praticamente degli archetipi. Le tra parche delle mitologia greca (o le norne in quella scandinava) che lavorano il filo del destino dell'uomo, la tela di Penelope, Alessandro che taglia con la spada il nodo di Gordio, i rituali di magia in cui si annodano cordicelle per vincolare sentimenti e destini, la Bella Addormentata e il suo arcolaio.... forse è perché queste pratiche fanno parte della vita umana praticamente dall'alba dei tempi, ma  sono cariche di significati anche psicologici molto forti. Dopotutto, ai braccialetti dell'amicizia si fanno tre nodi esprimendo un desiderio e poi si aspetta che si rompa per vederlo esaudito, no? E d'altro lato, molte di queste attività, soprattutto quelle più ritmiche e ripetitive come la filatura e la tessitura, hanno un grande potenziale come aiuto alla meditazione, un po' come la danza dei dervisci. Nel momento in cui ti concentri su un intreccio, liberi la mente da tanti altri pensieri, e se il movimento delle mani diventa automatico puoi ritrovarti a spaziare in uno stato di meditazione molto interessante. Una cosa molto bella da fare può essere anche quella di realizzare dei lavori (un esempio semplice: dei braccialetti annodati) "caricandoli" di pensieri positivi man mano che li si realizza; il sommarsi del tipo di pensiero con la forza archetipica della tecnica scelta secondo me ha una valenza energetica molto forte.
Inoltre, un'attività manuale di questo tipo ha anche il vantaggio di costituire un legame con la nostra corporeità e di dare un senso di armonia, realtà e concretezza che secondo me può aiutare a "riequilibrare" chi si trova ad essere troppo sbilanciato sul lato mentale e intellettuale della personalità, o chi tende a perdersi in stati ansiosi e a preoccuparsi troppo per problemi magari solo immaginati.
In chiusura, la foto del lavoro che sto attualmente realizzando al tombolo: è basato sul disegno del labirinto a bassorilievo che si trova nella cattedrale di Lucca; costituisce in effetti un mandala, e lavorarci è molto stimolante perché man mano che procedo nella realizzazione seguo il percorso del labirinto, con tutta la sua valenza psicologica ed archetipica. Non è facile, ma mi sta piacendo un sacco. E perdonatemi se l'immagine non è proprio bellissima... è fatta col cellulare, non con una fotocamera "seria". Ma era tanto per darvi un'idea di che cosa si tratta. Ora vi saluto e... vado a dedicarmi al tombolo!


domenica 25 marzo 2012

QUATTRO PASSI TRA LE NUVOLETTE...



































Parliamo di fumetti e cartoni animati.
Con i fumetti ho imparato a leggere: a tre anni mia madre, che non ne poteva più di leggermi continuamente le storie di Topolino, mi ha preso in braccio e ha detto: "Vieni qui che ti insegno a leggere! Allora, questa è la A. Cerca le A..."
Beh, ha funzionato! Poco tempo dopo identificavo le insegne dei bar per farmi comprare il ghiacciolo (!!!) e mi leggevo Topolino da sola; da allora, non ho più smesso.
Ho sempre letto tantissimi libri, il che mi ha aiutato tanto anche a scuola, ma non ho mai abbandonato i fumetti. Sono sempre stata convinta che se 
- la letteratura è un'arte
- la pittura è un'arte
perché non dovrebbe essere un'arte quella di realizzare fumetti, visto che le include tutte e due? E come spesso succede, secondo me l'unità è superiore alla somma delle parti; quello che un buon fumetto sa trasmetterti in fatto di emozioni, quando unisce una storia ben scritta e personaggi ben sviluppati, con immagini che sanno davvero essere evocative, spesso è difficilmente raggiungibile da un'opera soltanto letteraria o soltanto grafica (figurativa o astratta che sia).
Ma, si sa, da noi i fumetti sono stati per un sacco di decenni guardati dall'alto in basso da tanti intellettuali con la puzza sotto il naso....  che probabilmente non sarebbero stati capaci di realizzare un buon fumetto neanche se ne fosse andato della loro vita!
Personalmente, in fatto di nuvolette ho spaziato molto tra generi e nazionalità. Da piccola leggevo tanti Topolino (e le versioni Disney - molto spesso, tra l'altro, di bravissimi autori italiani - di classici quali la Divina Commedia o i Promessi Sposi sono dei veri gioiellini) e comics americani come i Vendicatori (sono ufficialmente ancora innamorata della Visione, chi se lo ricorda?). Crescendo sono entrati nella mia vita i prima manga giapponesi arrivati in Italia - Candy Candy e i fumetti pubblicati sulle sue pagine, prima su tutte Lady Oscar, mio faro guida da allora e finchè avrò vita - e la marea sterminata ad essi seguita. Veramente tanti... A un certo punto è comparsa una nuova generazione di fumetti americani - ma nono solo - dedicati a un pubblico più maturo, su cui mi sono fiondata con un appetito smodato; sto parlando di autori come Neil Gaiman col suo  Sandman e tutti i personaggi e storie ad esso collegati, anche di altri autori, dai Books of Magic ad Hellblazer a Lucifer, Swamp Thing, Morbius, Vampirella, Shade l'uomo psichedelico, il Corvo (momento di raccoglimento, signori!), Batman con storie come Red Rain e le successive di quel ciclo, Ghost Rider, la meravigliosa Cybersix... e c'è stato spazio anche per gli eroi Bonelli come Martin Mystère, Nathan Never, Legs Weaver (grandissima!), Dylan Dog, Brendon...
Diciamocelo, la roba buona da leggere non manca, il problema di solito sono più che altro i soldi per comprarla, il tempo per leggerla e soprattutto... LO SPAZIO DOVE METTERLA!!!
E nel frattempo... c'erano - e continuano ad esserci - i cartoni animati. Ho iniziato a cinque anni innamorandomi di Actarus, e ancora continuo - a guardare i cartoni e a farmene conquistare.
Secondo me, per i cartoni animati come arte vale lo stesso principio che per i fumetti: se riuniscono settori di creatività (illustrazione, scrittura delle storie, musica) ognuno di per sé considerabile come artistico, perché l'insieme non dovrebbe esserlo? Senza considerare il valore aggiunto del fatto che riuniscono il lavoro di tante persone. Per i cartoni, come per i fumetti, non pretendo di affermare che ognuno di essi sia un'opera d'arte o un capolavoro, in entrambi i settori ci sono opere sublimi e altre veramente malfatte o tanto biecamente commerciali da essere inconsistenti per la maggior parte degli aspetti. Ma non sarebbe male se, invece di classificarli a priori come "roba da bambini" o "cavolate", ci si degnasse di guardarseli per bene, studiandone i vari aspetti e considerandoli nel loro insieme. E magari provando a darne una lettura che riuscisse a staccarsi un po' da tante formae mentis ancore legate a un'intelettualismo letterario di tipo ottocentesco, per riuscire ad entrare nel terzo millennio e crearsi dei nuovi strumenti interpretativi che sappiano cogliere l'essenza e la peculiarità dei nuovi media.
Già gia... in effetti mi sa che prima o poi mi toccherà dedicare un post analogo ai videogames....



NOI E LE LUCI GUIDA


Pennuti forever

Voi ci credete agli angeli? Angeli, o spiriti guida, sé superiore... come preferite chiamarli. Io sì, perché sempre di più ne sto avvertendo la presenza al mio fianco. Dopo una serie di letture su argomenti spirituali (autori consigliati: Allan Kardec. Brian Weiss, Raymond Moody, Angelo Bona) e un lavoro personale - ancora in corso - di meditazioni e affinamento della percezione, allo stato attuale il mio pensiero è che:
- esistono
- sono quella parte della nostra anima di più alta frequenza, rimasta nella "dimensione sottile" e sempre collegata con quella che viene calata in questa realtà fisica/a bassa frequenza. Quindi sono SEMPRE con noi; rimanere sintonizzati su pensieri ad alta frequenza (amore, armonia, ottimismo, gioia) ci rende più facile alimentare la connessione con loro, che è ciò che più di tutto desiderano
- sono, in essenza, luce ed amore emanati dalla Luce Divina, come tutto il resto dell'Universo, e quindi in realtà Uno con esso, così come lo siamo noi.
- si riuniscono in "famiglie spirituali" con le altre anime a loro simili per frequenza vibrazionale, quindi coloro che più amiamo, con cui più siamo in sintonia, ci sono sempre vicini - se non su questo piano di esistenza, a volte, comunque su quello spirituale. E vita dopo vita, ci ritroviamo con loro.
- a volte hanno un balordo senso dell'umorismo; comunque, sentirli ridere è bellissimo
- la connessione con loro ti trasmette un sentimento d'amore talmente immenso che il cuore non è grande abbastanza per contenerlo
- mi piacciono. Sì sì, mi piacciono proprio!


sabato 24 marzo 2012

BENARRIVATI

Benvenuti sui Sentieri del Vento! In questo blog intendo condividere pensieri ed esperienze su ciò che mi sembra importante, interessante, o anche semplicemente divertente. Sarò lieta di leggere i vostri commenti e scoprire ciò che vi va di condividere.
Buona lettura!

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