mercoledì 4 aprile 2012

ALLA BASTIGLIA! - FORSE

Tivù e giornali passano ogni giorno notizie sulla situazione economica, sui provvedimenti del governo, sulle reazioni dei partiti e della popolazione. E da un po' di tempo in qua, sto vivendo una sensazione di deja-vu: un paese pericolosamente vicino all'orlo della bancarotta (anche se - non diciamocelo troppo forte - forse riusciamo a scamparla), le fasce più deboli sempre più spremute e stremate, che stanno scivolando nella disperazione, le classi politiche e dirigenti sempre meno attrezzate di capacità e volontà di far fronte alla situazione e sempre più arroccate nella difesa dei loro privilegi... Ho le allucinazioni o mi sembra di sentire odore di... brioches?!
Massì, ecco cosa mi ricordava questa situazione: la Francia del periodo immediatamente precedente la Rivoluzione! 
Pensateci un attimo: allora, quando il paese era sull'orlo della bancarotta per  vari motivi, tra i quali anche le spese belliche e le spese folli della corte di Versailles, vennero convocati gli Stati Generali (vale a dire: bisogna fare qualcosa di eccezionale, perché come abbiamo gestito le cose finora non andava bene). I ministri Necker e Calonne che del tutto scemi non dovevano essere, avevano già proposto di far pagare le tasse anche ai nobili,(patrimoniale anyone?), ma erano stati liquidati in quattro e quattr'otto. Alla fine, la convocazione degli Stati Generali era sembrata l'unica possibilità di realizzare quelle riforme politiche ed economiche di cui il paese aveva bisogno per non affondare. Anche in quella sede, però, le classi dei nobili e del clero rifiutarono per la maggior parte quelle misure che avrebbero tolto loro potere e privilegi, determinando così nel popolo reazioni sempre più violente che culminarono nell'attacco alla Bastiglia, con successivi sviluppi che man mano portarono alla Rivoluzione vera e propria, al Terrore, e in sostanza a un completo sovvertimento di quello che era stato per secoli l'ordinamento politico del paese.
Ora, l'Italia del XXI° secolo non è certo la Francia del XVIII°, però se andiamo a guardare bene, mi sembra che più di un punto di contatto possiamo trovarlo, vista la nostra attuale situazione economica e sociale: abbiamo un debito pubblico altissimo, l'economia è pesantemente in recessione, la popolazione fa sempre più fatica a tirare avanti mentre pochi privilegiati se la passano alla grande continuando a dissanguarci e tenendosi ben stretti quelle poltrone e tutele che garantiscono loro di fare la bella vita. E intanto, sono sempre di più quelli che si sparano perché non ce la fanno più a tirare avanti. 
Signori, attenti, perché prima o poi i poveracci si stancheranno di spararsi e inizieranno a sparare a voi; la corda, prima o poi, si spezza.
Ora, forse il governo Monti ha un attimino più di buona volontà di Luigi XVI e della sua corte - anche se ha già perso tante buone occasioni di spazzare via un po' di Ancien Régime - ma deve fare molta attenzione a quello che fa, perché la pazienza degli Italiani non è infinita. Sono sempre di più le persone pericolosamente vicine alla fame, e pericolosamente vicine alla disperazione. E quando un popolo è disperato, adotta misure disperate. Di sangue, durante la Rivoluzione e dopo, ne è scorso tanto. L'emoglobina è preziosa, cerchiamo di tenerla da conto!
Un passaggio molto importante, secondo me, sarà la riforma del mercato del lavoro a cui si sta lavorando proprio in questi giorni; se alla fine ne verrà fuori una buona legge, capace davvero di favorire l'occupazione senza trasformare la normativa in un far west in cui alla fine siano ancora i poveri cristi a venir trattati come carne da macello, allora forse questo paese ce la può fare (a questa legge, quando sarà approvata definitivamente, penso di dedicare un prossimo post per analizzarne pecche e punti di forza. Occupandomi di amministrazione del personale, è un campo che mi interessa particolarmente). Fermo restando che serviranno ancora altre misure che siano davvero efficaci per rilanciare l'economia. Soprattutto l'economia reale. Secondo me, uno dei grossi problemi del sistema economico che ormai ci ritroviamo a livello mondiale è proprio la sproporzione del peso della finanza rispetto alla produzione e al commercio. E' importante che i soldi tornino a girare molto più in mano a imprese produttive e commerciali, invece che a banchieri e broker tutti presi a scommettere su quanto fluttueranno le azioni di questa o quella banca. Quindi, gente, la prossima volta che dovrete scegliere in quale banca portare i vostri soldi... vi invito a prendere in considerazione quelle piccole banche a livello locale, più vicine di solito alla realtà del "Terzo Stato", e magari a chiedergli che politica hanno sul finanziamento ai dipendenti,  artigiani e alla piccola e media impresa in termini di concessione del credito.
Nel frattempo, a chi ha un lavoro auguro di riuscire a tenerselo, a chi non ce l'ha auguro di riuscire a trovarlo o inventarselo, e a tutti noi auguro di non dover avere mai bisogno di tirar fuori i cannoni... ma nel caso, allenatevi a prendere bene la mira. Perché quando c'è da combattere, è bene farlo con tutta la propria energia!
E per quanto riguarda l'immagine di oggi... Beh, per l'omaggio a Lady Oscar, ogni scusa è buona, no? ;-)

2 commenti:

  1. Intanto tra ieri e oggi si è dimessa l'intera commissione che doveva decidere come tagliare i compensi ai politici, lamentando l'impossibilità di proseguire il proprio compito.. Necker e Calonne again? T'May

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  2. Sconfortante, vero? E nel frattempo si è dimesso anche quello che più sbraitava contro i ladri (sempre gli altri, of course)... forse è il momento buono per aprire un negozio di mole, prevedo una grande richiesta dagli affilatori di ghigliottine :-p

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